QUALE REGNO?

di Lorenzo Parolin[L8/753]

Tutto ha inizio con il Peccato Originale: il Maligno con un colpo di mano ha inclinato a suo favore il piano esistenziale in modo da poter lavorare in discesa e far lavorare il bene in salita. Allo stesso tempo l’uomo ha subìto una serie di pesanti menomazioni tra cui la cecità spirituale, ha cioè perso la capacità di dialogare con le realtà invisibili .
Dopo quell’evento rovinoso, al male risulta facile deteriorare fisicamente, mentalmente e anche spiritualmente l’uomo. Il Demonio, infatti, può ora soffiare contro l’uomo senza essere visto e trovarlo incline a credere vera ogni sorta di favola che gli venga raccontata.
Il Bene, divenuto anch’esso non più visibile all’uomo, lascia al Male il vantaggio acquisito, ma avvia una serie di manovre tendenti ad annientare l’avversario disonesto, usando però solo armi difensive, anzi, rispondendo assurdamente al male col bene. Evidentemente sa di essere oltremodo forte.
Gli oggetti del contendere sono gli uomini. Chi ne attira di più è più bravo.
Qual è la posizione del Demonio?
Si crede superiore al Creatore pur essendo una creatura. Egli ritiene di poter usare la creazione in maniera più proficua di Dio imponendo delle regole diverse dalle immutabili leggi divine. La sua parola chiave è egoismo : l’esaltazione dell’ego, ossia il porre l’io individuale sopra tutto e sopra tutti. Il suo quartier generale è conosciuto come inferi o inferno, luogo spirituale non visibile agli occhi del corpo, ed accessibile solo alle anime. Ovviamente, lo scopo fondamentale del Demonio è trovare ammiratori/seguaci da portare nel suo regno invisibile dopo che essi abbiano dato prova di efficienza nella costruzione di una realtà visibile: il Regno dell’Uomo, di cui essi sono gli artefici materiali, ma il cui principe ispiratore è lui stesso.
Qual è il programma del Maligno?
1- Sminuire ed oscurare il più possibile il concetto di Dio in modo che l’uomo creda di essere l’artefice di sé stesso.
2- Deridere e minimizzare il concetto di Demonio in modo da poter soffiare malignamente sugli spiriti umani senza destare sospetti.
3- Far credere che l’inferno non esista in modo che l’uomo abbassi le proprie difese ed entri nella trappola in modo collaborativo.
4- Esaltare le doti fisiche ed intellettuali dell’uomo in modo che abbia fede in sé stesso e faccia progetti ambiziosi contando solo sulle sue forze.
5- Destabilizzare l’uomo con l’inganno e spingerlo a trasgredire i comandi divini.
6- Orientare morbosamente l’umanità verso la creazione e le creature, affinché giri le spalle al Creatore.

Malridotto dal Peccato Originale e deteriorato spiritualmente dalle insidie del Maligno, la risposta dell’uomo è triste, anzi tragica.
1- Sviluppa a dismisura i vizi capitali (superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia, accidia).
2- Si sente libero di fare tutto ciò che gli piace senza minimamente chiedersi se gli faccia bene o male.
3- Accentua l’individualismo mettendosi in contrapposizione/competizione con chi gli sta attorno.
4- Fonda un sistema piramidale basato sulla forza per costringere ciascuno a stare al proprio posto nel grandioso progetto di creare un Ordine Mondiale. I vertici e le persone eminenti di questo Sistema si sentono di livello superiore alle masse e perciò chiamati a contenere gli esseri aggressivi che, lasciati liberi, creerebbero solo confusione.
Ovviamente, rendendo un alto servizio all’umanità, le guide hanno il diritto di farsi da essa mantenere.
A questo assetto mondiale contribuisce molto la debolezza umana e l’opera di plagio del Maligno, ma determinante resta sempre il libero arbitrio umano e l’infamia degli alti papaveri.
Risultati?
Quelli che si vedono! Imponenti in volume, ma deludenti in qualità. È come se la dimensione della pagnotta aumentasse ma la farcitura fosse di sapore tale da renderla immangiabile. Si apprezza infatti un vistoso progresso economico supportato da un robusto progresso scientifico e tecnologico, ma si rileva pure una insoddisfazione generale che colpisce anche le classi che più se ne ingozzano.
Di Dio e della vita dopo la morte non si sente più parlare, e nemmeno del Demonio e dell’inferno. L’uomo ha rivolto il suo sguardo a terra ed è diventato solo pancia, possesso, razionalità, piaceri e immediatezze. Sta confidando orgogliosamente nelle sue forze, ma l’ansia esistenziale che lo perseguita e l’insoddisfazione che perdura anche in mezzo ai piaceri, sono nettamente in crescita. È come se le sue azioni contenessero un meccanismo perverso che provoca risultati opposti a quelli desiderati.
Il Maligno ha avuto successo nel propagandare e favorire tutto ciò che è effimero e nocivo, e nell’affossare e scoraggiare tutto ciò che è essenziale e buono, ma la trasgressione delle leggi di Natura provoca ingiustizie, guerre, vuoto interiore e crolli strutturali.
Per fortuna ciò non è tutto ; la libertà umana consente alle inferiorità di esprimersi, ma non di sovrastare. Esiste infatti, come già accennato all’inizio, un progetto alternativo gestito dal Bene che va sotto il nome di Regno di Dio.
Molti intuiscono l’inganno del Demonio, percepiscono la presenza dell’Eterno, riconoscono la propria piccolezza e la grandezza di Dio e si affidano a chi li vuole aiutare. Contrariamente a quanto moltissimi credono, il Creatore esiste e il meglio per ciascuna creatura sta nella sottomissione volontaria alle immutabili leggi eterne che hanno per fondamento l’altruismo, ossia l’amore per l’altro.
Chi capisca questa “sinfonia”, questo suonare insieme sotto la direzione del Maestro non visibile, non solo si semplifica la vita, ma se la riempie di significato e di gioia.
Chi confida in Dio vive nel mondo senza essere un sostenitore delle mondanità, interpreta i segni che vengono da Lui e si lascia da essi guidare; prega, semina il bene con le parole e con l’esempio, e ottiene gioie molto più grandi di quelle che ottengono quelli che fanno tutto di testa loro.
C’è da sapere che nessuno va a Dio con le sole sue forze: troppo inconsistente l’uomo! Occorre perciò che sia Lui ad attirarci. Ma quando Egli si fa vivo con la sua grazia (che presto o tardi dona a tutti), è necessario che trovi un minimo di accoglienza. A Dio non interessa il nostro attivismo o la nostra produzione letteraria, lui sa fare meglio di noi! Dio vuole che riconosciamo di essere delle nullità e vuole che ci fidiamo di lui: vuole che gli apriamo il nostro cuore!
Non c’è niente e nessuno al mondo che ci possa soddisfare in pieno , solo Dio ci può riempire e saziare, ma lo dobbiamo accogliere.
Ecco perché tutto ciò di cui ci contorniamo ci dà solo un po’ di refrigerio momentaneo: perché l’uomo ha sete di Dio e invece continua ad ingozzarsi di mondanità (ricchezze, piaceri, potere …). I beni citati contengono solo un riflesso di Dio, non la pienezza; sono segni che portano a Dio, ma non sono Dio.
Orientiamoci perciò dalla parte giusta, che è opposta a quella in cui tutti vogliono andare, e smettiamola di abbuffarci di inferiorità.

 

 [rif. www.lorenzoparolin.it L8/753]